A Roma riapre la Domus Sotteranea. E con il Museo Barracco inaugura il Li-Fi (Video)

di Patrizia Simonetti

Riapre al pubblico, dopo più di vent’anni, la Domus Romana nei sotterranei del Museo di Scultura Antica Giovanni Barracco, che da giovedì 6 gennaio, giorno dell’Epifania, sperimenta il nuovo sistema Li-Fi, che sta per Light Fidelity: informazioni e immagini relative ad alcune opere esposte, sono trasmesse in modalità wireless dagli appositi faretti LED direttamente sugli smartphone o tablet dei visitatori. Basta scaricare l’App e posizionare il proprio dispositivo sotto la luce del suddetto faretto Li-Fi. Presente anche la fruizione per non vedenti grazie a tracce audio.

A partire dal 1948, il rinascimentale Palazzo Regis, detto anche Farnesina ai Baullari, ospita la collezione di antichità che il barone Giovanni Barracco aveva donato al Comune di Roma nel 1902, dodici anni prima di morire nella Capitale. Membro di una delle più ricche famiglie del Regno delle due Sicilie, Giovanni Barracco fu da subito convinto sostenitore della causa risorgimentale e una volta realizzatasi l’unità d’Italia, divenne senatore del Regno. La sua grande passione per le civiltà antiche lo portò a viaggiare molto per l’Italia e l’Europa, visitando musei e collezioni, ma anche acquistando una considerevole quantità di manufatti e incontrando archeologi e filologi. La raccolta di antichità del Museo Barracco è di grande interesse per la sua straordinaria varietà e per il fatto di accogliere alcune tipologie di manufatti che si ritrovano in pochissimi altri musei italiani. I pezzi comprendono diverse testimonianze delle culture antiche del Vicino Oriente, come quelle sumerica, egizia, assira, fenicia, cipriota, palmirena e partica, oltre che manufatti etruschi, italici, greci, romani, medievali e mesoamericani. Ci sono le sfingi, i rilievi, la clessidra ad acqua dall’Egitto, i chiodi sumerici, lastre a rilievo di età neoassira, la statua cipriota del Dio Melqart, sculture di età classica, ceramiche a figure rosse, rilievi funerari palmireni e il mosaico con l’Ecclesia Romana.

Anche la Domus Sotterranea, a 4 metri di profondità, sperimenta la modalità Li-Fi. La Casa romana sarà accessibile ai visitatori tutti i giorni fino al 9 gennaio, e dal venerdì alla domenica fino alla fine di febbraio. La riapertura temporanea della Domus, legata come detto alla sperimentazione, è solo il primo passo di un più ampio e complesso progetto di valorizzazione del sito che avrà sviluppo nei prossimi mesi. Scoperta per caso nel 1899 durante i lavori di parziale demolizione dell’edificio rinascimentale che dal 1948 ospita il Museo, conserva resti archeologici di epoca romano-imperiale. Ben conservato il porticato del IV sec. d. C. con varie colonne con basi e capitelli, così come l’antica pavimentazione di marmo, e alcuni elementi di arredo. Modificata nell’uso nel corso del tempo, conserva elementi di epoca augustea e giulio-claudia.

Il progetto Li-Fi, promosso da Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, è stato presentato oggi presso lo stesso Museo Barracco alla presenza della Sovrintendente Capitolina ai Beni Culturali Maria Vittoria Marini Clarelli, del Direttore Musei Archeologici e Storico – Artistici, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali Claudio Parisi Presicce, del Vice presidente del Consiglio Regionale, Regione Lazio David Porrello; e dai rappresentanti delle aziende To Be Srl, DB Ingegneria dell’immagine Srl e Tecno Electric Srl che lo hanno realizzato con il sostegno dell’Unione Europea, e fa parte dei 43 vincitori del bando L’impresa fa Cultura indetto dalla Regione Lazio per promuovere, attraverso l’uso di nuove tecnologie, il patrimonio culturale del Lazio. Ecco il videoreportage della nostra visita alla Domus Sotterranea e al Museo Barracco:

 

 

 

Le foto sono di Angelo Costanzo