Videointervista a Elio: a teatro in Quando un musicista ride, in sala con Tutta colpa del rock

di Patrizia Simonetti

C’è musica e musica. E poi ci sono “le canzoni scritte cinquanta e anche sessanta anni fa che ascoltate ed eseguite oggi sembrano completamente nuove, addirittura troppo nuove, non adatte al pubblico di oggi, nel senso che sono eccessive, escono dalle linee guida tracciate da non so chi, ma che oggi comunque esistono”. Parola di Elio che continua a portare in tour il suo spettacolo concerto Quando un musicista ride, e che abbiamo incontrato ieri alla presentazione della nuova stagione del Teatro Olimpico di Roma dove Elio arriverà il 9 dicembre.

Da Dario Fo e Giorgio Gaber, da Enzo Jannacci a Cochi e Renato, e altri artisti liberi e creativi, sono loro e le loro canzoni i protagonisti di uno show che guarda al passato in un confronto impari con il presente: “c’era una creatività che oggi non c’è più – ci dice Elio nella nostra videointervista – ed  erano molto liberi, il che sembrerebbe addirittura paradossale perché stiamo parlando di anni in cui esisteva effettivamente una censura, invece oggi, in cui sulla carta siamo completamente liberi di fare qualunque cosa, trovo che la creatività sia scesa ai minimi termini. E dato che a me piace molto creare imbarazzo e anche fare dei piccoli scherzi, posso dire che l’obiettivo di questo spettacolo è vedere come reagisce il pubblico quando ascolta questa roba”. Sul palco con lui Alberto Tafuri al pianoforte, Martino Malacrida alla batteria, Pietro Martinelli al basso e contrabbasso, Matteo Zecchi al sassofono e Giulio Tullio al trombone.

Elio arriva intanto dall’ennesimo successo de Il Concertozzo, un evento annuale tra musica e impegno sociale, la Woodstock dell’inclusione, che il 7 luglio nella sua quarta edizione ha raccolto oltre 10mila spettatori a a Bassano del Grappa, sul palco  Francesca Michielin, Lillo, Ruggero dei Timidi e Geppy Cucciari, sotto al palco ragazzi autistici come suo figlio Dante e il figlio di Nico Acampora, fondatore di PizzAut, un bellissimo progetto di inclusione e una grande opportunità: “Dante sono due anni che non viene perché sta un po’ esagerando, pensa di essere una rockstar, si è un po’ montato la testa – ci confida Elio –  quella del Concertozzo è una bellissima idea perché sul palcoscenico c’è la musica, ma sotto al palco il cibo e le bibite vengono servite da diverse associazioni che impiegano solo persone autistiche. Mi sono ispirato al progetto PizzAut di Nico Acampora con cui collaboro, siamo due padri di figli autistici e ci siamo accorti che, nata come tentativo quasi disperato di dare una possibilità a questi ragazzi, in realtà è ora molto di più, i ragazzi hanno fatto tanti miglioramenti nella socializzazione, in autostima e nell’autonomia”.

Teatro, musica e cinema: Elio è tra i protagonisti di Tutta colpa del rock di Andrea Jublin, in questi giorni in sala, nel ruolo del Professore, uno dei detenuti che dà vita a un complesso musicale in carcere fondato dal chitarrista Bruno, interpretato da Lillo, con Carolina Crescentini, Valerio Aprea,  Maurizio Lastrico: “un bel cast – ironizza Eliose non fosse per Lastrico, unico punto debole, un bravo attore e un bell’uomo, ma musicalmente zero…”. “Una pippa” chiosa Lillo che nel frattempo ci ha raggiunti. Non perdetevi il finale della nostra videointervista a Elio:  




Le foto sono di Angelo Costanzo