La Natura delle Donne Una sfida di vita è l’itinerario che quest’anno abbiamo scelto di seguire a Era di Maggio 2025 dedicato proprio alla tematica di forte attualità, la femminilità, vista però attraverso la natura. Il percorso scelto infatti da Francesca Romana Maroni di Sens Eventi per l’evento di questo fine settimana all‘Orto Botanico di Roma, è un viaggio affascinante alla scoperta della vita di alcune donne straordinarie che, nel corso dei secoli, hanno seminato e ottenuto con determinazione e coraggio traguardi in diversi ambiti gettando le basi per quello che è il nostro presente e sarà il nostro futuro.
Ecco allora che all’inizio nella nostra passeggiata tra querce secolari e piante di ogni tipo, guidati dalla preparatissima e gentilissima Flavia in costume, abbiamo conosciuto Beatrice Armari, botanica e tassonomista argentina di inizio ‘900, attiva proprio nell’Orto Botanico di Roma, cui dobbiamo un importante studio sulla flora eritrea e sugli effetti del clima sulle piante.
Nell’area delle iurte, le abitazioni mobili e rotonde utilizzate da molto popoli nomadi dell’Asia, abbiamo invece scoperto un po’ di Mongolia e soprattutto la sua intrepida principessa Khutulun: eccelleva così tanto nel combattimento, cosa molto strana a quei tempi per una donna, che decise di sposare soltato colui che fosse stata in grado di batterla a duello.
Proseguendo sulla via de La Natura delle Donne Una sfida di vita, la Casa delle Farfalle apre le sue porte ai visitatori per condurli nel meraviglioso mondo di bruchi, farfalle e insetti raffigurati dall’illustratrice Maria Sibylla Merian, pittrice naturalista tedesca vissuta a cavallo tra il 1600 e il 1700 che, con i suoi disegni, ha dato un contributo straordinario alla conoscenza entomologica del mondo occidentale.
Nel frattempo, facciamo anche amicizia con un insetto che si sente uno stecco, un altro che si crede una foglia e meravigliose farfalle di un azzurro intenso che ogni tanto fuggono dalla rete e vanno a farsi un volo nell’Orto delle piante officinali dove le incontriamo tra una aloe, un cavolo, una cicuta, papaveri da oppio e una camomilla.
E a proposito di farfalle, gurato un angolo lungo La Natura delle Donne Una sfida di vita, ecco l’opera dedicata a Le Mariposas, le tre sorelle della Repubblica Domenicana Patria, Minerva e Maria Teresa Mirabal che, combattendo, si sono opposte alla dittatura di Rafael Trujillo, e che per questo verranno torturate, violentate e uccise per suo ordine del dittatore stesso il 25 novembre 1960, data scelta poi in loro onore dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite per la Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.
Ed eccoci davanti a Wangari Muta Maathai (in copertina), prima donna Africana laureata nel 1966 in biologia e fondatrice nel del Green Belt Movement: negli anni Novanta fu promotrice di una campagna di sensibilizzazione sui problemi della natura e del disboscamento, contribuendo a piantare oltre 51 milioni di alberi in Kenya per frenare l’erosione terrena e per questo e per il suo contributo alle cause dello sviluppo sostenibile, della democrazia e della pace, è stata insignita del Premio Nobel per la Pace 2024. A darle voce, la suggestiva e ricca flora della Serra Tropicale dell’Orto Botanico.
Chiudiamo il nostro percorso naturale al femminile La Natura delle Donne Una sfida di vita a Palazzo Corsini con Luisa Scotto Corsini, donna di nobili origini pisane e moglie dal 1826 del principe Andrea con il quale si trasferisce nel Palazzo già abitato nel XVII secolo dalla colta Regina Cristina di Svezia che ne trasformò i grandi giardini in luoghi di arte, teatro e musica. Grazie alla collaborazione con l’Accademia Nazionale dei Lincei è anche possibile visitare un’ala, generalmente chiusa al pubblico, della signorile residenza riaprendo in via esclusiva il grande cancello che divide l’Orto Botanico dal Palazzo e riportando quindi alla dimensione originale l’incantevole spazio trasteverino, nato come giardino della lussuosa dimora. Nelle sale interne, alcune figure femminili più significative della famiglia: il racconto delle loro vite, unitamente alla rappresentazione di Anna Zilli che accoglie i visitatori nei panni di una delle nobildonne Corsini, è la chiave per raccontare in che modo ognuna di loro abbia interpretato il proprio ruolo familiare e sociale mai appannando la propria autonomia di pensiero e la propria intelligenza, diventando così simbolo di determinazione e unicità tutta al femminile.