Concerto Primo Maggio tra musica e messaggi: videointerviste ai Patagarri, Leo Gassmann e Mimì

di Patrizia Simonetti

Lo scossone più potente l’hanno dato I Patagarri. In un Concerto del Primo Maggio di Roma tornato nella storica Piazza San Giovanni rinnovata, tra due guerre in corso e un importante quintetto di referendum in arrivo su lavoro e cittadinanza italiana, ti aspetti che poi magari Ghali dirà qualcosa di importante sulla sua Casa mia come aveva fatto a Sanremo e invece niente.

Invece i cinque ragazzi milanesi che fanno Jazz swing e che hanno rischiato di vincere XFactor, verso il finale della parte pomeridiana del Concertone intonano con il loro stile la canzone ebraica Hava Nagila gridando forte, con la voce graffiata e potente di Francesco Parazzoli “free Palestine, Palestina libera” perchè “non possiamo essere contenti se c’è un popolo che soffre …” Nella nostra videointervista realizzata nel backstage poco prima della loro esibizione, naturalmente non ci avevano svelato tutto questo, ma siamo stati comunque molto felici di parlare con loro di musica e messaggi.

Oltre centomila le persone in piazza per uno spettacolo impeccabile dal punto di vista tecnico e scenografico (tranne un piccolo black out del microfono di Ghali). Folla già sotto il sole del pomeriggio a seguire le esibizioni di Leo Gassmann che apre la kermesse con Bella Ciao: lo abbiamo incontrato poco dopo nel backstage e ci ha raccontato la sua emozione e il suo “sentirsi onorato” di aver portato questa canzone sul palco e i suoi nuovi progetti. Poi l’Orchestraccia, Il Mago del Gelato, e la premiazione della vincitrice del contest 1MNEXT e cioè Dinìche, che avevamo avuto il piacere di videointervistare nella giornata delle prove.

Sul palco è salita poi Giglio e poi Mimì, che abbiamo videointervistato poco dopo la sua esibizione del suo nuovo singolo Brooklyn, e con la quale abbiamo parlato della sua emozione di salire sul palco del Concerto del Primo Maggio, della sua vittoria a XFactor che “mi ha regalato una pizza gratis il giorno dopo” ci racconta sorridendo, e dei suoi progetti, tra cui la partecipazione al Mi Ami Festival all’Idroscalo di Milano dal 22 al 24 maggio. È stata poi a volta di Anna and Vulcan, Anna Carol, delle Bambole di pezza, Senhit e Andrea Cerrato, di Pierdavide Carone, Ele A, Tredici Pietro, Cantomila Carie, Giulia Mei, Anna Castiglia, Mondo Marcio, Dente, Federica Abbate, dei già citati Patagarri, di Legno e Giò Evan, Eugenio in via di gioia, Giorgio Poi, Gaia, Shablo, i Benvegnù assieme a Brunori Sas e Ermal Meta.  

Poi nella parte serale del Concerto del Primo Maggio di Roma apertasi con Carle Brave accompagnato anche da Sarah Toscano e dalla stessa Noemi, applauditissimo Alfa, e ancor di più Arisa che ha rispolverato la sua ancora attualissima Democrazia regalando poi l’emozione di Canta ancora, colonna sonora de Il ragazzo dai pantaloni Rosa. Applausi e cori anche per Lucio Corsi, presto all’Eurovision, e poi arriva la bomba Elodie con una coreografia mozzafiato con tanto di ballerine, sexy pure loro.

Coinvolgente Brunori Sas, che lascia il posto ad una Giorgia in stato di grazia come non mai: un piccolo medley con la toccante Gocce di memoria e poi La cura e il pubblico esplode. Arriva poi Fulminacci, che presenta in anteprima di poche ore il nuovo singolo Caso mai, ed ecco Achille Lauro, folla in delirio per Incoscienti giovani e Amore disperato. Seguono, sempre sulla raffica Sanremo a parte Luchè, Joan Thiele e Serena Brancale, Rocco Hunt, The Kolors e Gabry Ponte.

Non sono mancati un video di Papa Francesco in cui il Pontefice appena scomparso parla della sicurezza sul lavoro e quello con gli interventi dei sindacati. Ottima la già collaudata conduzione di Noemi, Ermal Meta e BigMama che non si sono risparmiati né negati a duetti live. Ci stava tutto anche il professore buono di fisica Vincenzo Schettini, il quarto pilota aggiunto quest’anno, con le sue pillole e consigli a genitori e figli, soprattutto sull’educazione nel più ampio significato del termine. In più c’è stato il sole, a tratti moto caldo, per tutto il tempo. Unica pecca, un’area backstage superaffollata dove non è stato possibile lavorare bene per noi giornalisti, tra ulteriori aree blindate, un’unica via di passaggio al sottopalco, e la maggior parte degli artisti poco o per nulla disponibili al di fuori del palco. Avremmo voluto darvi di più, ma tant’è. Le nostre videointerviste ai Patagarri, Mimì e Leo Gassmann:










La Foto sono di Angelo Costanzo