Il mondo ha perso i suoi Avengers, pronti a salvarlo a tutti i costi dal male e dall’estinzione. E allora qualcuno ha pensato di crearne di nuovi, o meglio, di prendere dei poveri disgraziati e, esperimento dopo esperimento, trasformarli in potenti immortali al suo servizio. Ma si sa, certe cose possono sfuggire di mano. E allora meglio distruggere tutto eliminando ogni prova, vivente o non vivente che sia. Così in Thunderbolts*, il nuovo, entusiasmante film del Marvel Cinematic Universe diretto da Jake Schreier e Kevin Feige, Valentina Allegra de Fontaine, interpretata dall’eclettica Julia Louis-Dreyfus, pur fallendo nelle sue non propriamente buone intenzioni, provoca, suo malgrado, la nascita di un nuovo gruppo di eroi coraggiosi e leali, sulle ceneri, potremmo dire, di perdenti ed emarginati.
E proprio per questo votati al sacrificio in cerca di redenzione. Imperfetti, insomma, che è pure più facile amarli. Li conosciamo già e sono Yelena Belova, la seconda vedova nera, Bucky Barnes alias Soldato d’Inverno, Red Guardian ovvero padre di Yelena, Spettro o Ghost, ex nemica di Iron Man, e John Walker, il Captain America più sfigato della storia, sempre interpretati da Florence Pugh, Sebastian Stan, David Harbour, Wyatt Russell, e Hannah John-Kamen. Fa la sua piccola – troppo piccola – parte anche Antonia Dreykov alias Taskmaster alias Olga Kurylenko. Il cast include anche altri nuovi arrivati nell’MCU come Geraldine Viswanathan nel ruolo dell’efficiente segretaria di Valentina, Chris Bauer e Wendell Edward Pierce.
Ma per essere coeso, un gruppo deve avere dei componenti che condividono qualcosa. Ecco, tutti i membri dei futuri Thunderbolts* non solo hanno lavorato per Valentina e sono stati da lei condannati a morte, ma quasi tutti custodiscono un segreto oscuro che pesa su cuore e coscienza, una sorta di senso di colpa che li ha resi ciò che sono, votati alla solitudine, ma che al tempo stesso, come detto, li aiuterà a risorgere. Certo, nulla a confronto con l’anima tormentata di Bob, personaggio che vale a Lewis Pullman l’ingresso nell’MCU dalla porta principale, un ragazzo così incapace di lottare con il suo lato oscuro da mettere a rischio sé stesso e poi il mondo intero.
Thunderbolts* è davvero un bel film che cancella ogni delusione passata riguardo più d’una pellicola Marvel e che non manca di ironia. Rispetto alla prima, peraltro molto interessante perché dedicata in gran parte al personaggio di Yelena, e ricca di scene spettacolari e di momenti ad alta tensione, ho tuttavia preferito la seconda parte, quella dove, si scava nel profondo dell’animo umano, spesso oscuro, dove la mente, traumatizzata e sofferente, viene rappresentata come un luogo fatto di mille luoghi, dove la coscienza spesso si perde, vittima di sofferenze di un passato che lascia inevitabile il segno, e che ognuno, prima o poi, deve affrontare. Diventare eroi forse vuol dire proprio questo: riconoscere il male che è anche dentro di noi, superarlo, anche senza assolversi o perdonarsi, ma comunque passando oltre, e ricominciare a vivere con nuovi scopi e nuovi legami. Insomma, un po’ di psicologia non guasta…
Thunderbolts* è al cinema dal 30 aprile con Walt Disney Company Italia, e con il suo asterisco che, a quanto pare, vuol dire Nuovi vendicatori ovvero Nuovi Avengers, e con ben due scene post credit, la seconda meglio della prima. Non abbiate fretta di uscire dalla sala.