Grazie Ragazzi: videointervista ad Antonio Albanese e incontro con il cast

di Patrizia Simonetti

Antonio è un attore. Non ha avuto la stessa fortunata carriera del suo amico e collega Michele con il quale, peraltro, aveva mosso i primi passi sul palcoscenico in Aspettando Godot di Samuel Beckett. Per cui ora fa il doppiatore di film porno. Ed è con questa esilarante scena che si apre Grazie Ragazzi, il nuovo film di Riccardo Milani,in sala da giovedì 12 gennaio, con Antonio Albanese e un cast a dir poco perfetto, che parla sì di teatro, ma anche di carcere, libertà, e di lunghe e infinite attese, proprio come quella di Vladimiro e Estragone per Godot.

Michele, che è Fabrizio Bentivoglio, è un attore pieno di sé, ma in fondo ad Antonio vuole sempre bene. Ecco che allora gli offre la possibilità di tornare a fare teatro, ma in un carcere, dirigendo un corso per detenuti. Nulla di particolarmente impegnativo nelle intenzioni, ma Antonio prende molto a cuore il suo rapporto con i ragazzi – quei pochi che si sono iscritti –  lanciandosi con passione ed empatia nella missione di trasformarli in attori, anche se inizialmente l’impatto non è proprio idilliaco. E alcune dinamiche carcerarie hanno purtroppo la meglio sull’esperimento.

La risposta però di quegli uomini, di quelle persone che vivono giorni, mesi e anni di infinita attesa per ogni cosa, lo motiva, lo incoraggia, lo coinvolge al punto da andare oltre, riuscendo a mettere in scena con loro quello stesso Aspettando Godot che lo aveva visto sul palcoscenico giovane, esordiente, e con mille speranze, e che tanto rispecchia il loro essere, appunto, in perenne e apparentemente inutile attesa, esattamente come nel capolavoro del teatro dell’assurdo e del nonsense della parola.

Quel Grazie Ragazzi è dunque tutto per loro che, paradossalmente, gli hanno ridato vita, energia, gli hanno fatto capire molte cose sulla vita e sul nostro viverla, gli hanno restituito, infine, quella ragion d’essere attore. Il talento nascosto in fondo, dentro ognuno di loro, la potenza della parola e della recitazione, le risate sul palco e quel pugno nello stomaco che al tempo stesso commuove quando Diego, il più duro di tutti, che è Vinicio Marchioni, porta in braccio, sul palco, suo figlio… Anche se poi alla fine ad attendere Antonio c’è una delusione forse più grande di tutto quel lavoro fatto, ma anche in quel caso Antonio non potrà che ripetere Grazie ragazzi

Cast, dicevamo, perfetto, come perfetta nel ruolo della direttrice del carcere è Sonia Bergamasco, e in quello del secondino un po’ maligno lo è Nicola Rignanese. Perfetti da sembrare veri anche Giacomo Ferrara, Giorgio Montanini, Andrea Lattanzi, Gerhard Koloneci e Bogdan Iordachioiu. La nostra videointervista ad Antonio Albanese e il videoincontro con il cast: