Spezzoni storici, suoni familiari, apparecchi radiofonici e televisivi che sembrano arrivare da ere lontane, documenti, abiti di scena… 70 anni di Televisione 100 anni di Radio non è facile raccontarli, ma ce la mette tutta la mostra così intitolata e inaugurata ieri sera al Maxxi di Roma, dove resterà allestita fino al 3 dicembre, a ingresso gratuito.
Una visita in anteprima, la nostra, davvero emozionante. Tutto ci ha colpito, dai monitor alle fotografie, quelle di Fabrizio Frizzi e di Raffaella Carrà in primis, così come gli abiti e i costumi indossati dalle star del piccolo schermo, dalla stessa Carrà a Heather Parisi, dalle Kessler alla Cuccarini. C’è anche quello che Mina indossò a Canzonissima 68 firmato da Corrado Colabucci, e c’è anche uno dei tailleur bianchi fiorati che portava la grande Anna Marchesini a Domenica In del 1986.
C’è pure quello ispirato allo zodiaco di Rosanna Vaudetti indossato alla cerimonia inaugurale delle Olimpiadi di Monaco del 1972 firmato da Mirella di Lazzaro. Ed è stata davvero una piacevole sorpresa incontrarla assieme alla sua amica e collega Gabriella Farinon: a fine articolo trovate la nostra videointervista alle due signorine buonasera.
E poi nelle sale di 70 anni di Televisione 100 anni di Radio il mitico microfono dell’Eiar, e tantissime radio, molte funzionanti, per lo più prestate dal Radio Museo di Aniello Stanzione, come quelle a forma di tostapane, a bracciale, a cubo, o a struttura classica come la Atwater Kent 4560-10 del 1930 con l’altoparlante in legno, la radio radiola Ra25U del 1960, la Radio Ocenic Surcouf del 1952, e tanti altri gioiellini per grandi appassionati, ma anche per semplici curiosi.
E due consolle multimediali che grazie alle installazioni del Museo della Radio e della Televisione Rai di Torino, ne attivano alcune, così come apparecchi televisivi e monitor, permettendoci di ascoltare e visionare i nostri contenuti d’epoca preferiti, come il primo, storico annuncio radiofonico del 6 ottobre 1924.
La mostra, a cura di Alessandro Nicosia con la collaborazione trasversale di diverse strutture della Rai, è un viaggio nel tempo, utile ai giovani per conoscere meglio la nostra storia e per capire chi siamo, bellissima per gli adulti che quelle sigle, quelle trasmissioni, quei personaggi li hanno vissuti da bambini, da adolescenti, da ragazzi. E allora un po’ di nostalgia si affaccia sul bordo del cuore pensando agli anni passati, alla vita che non si ferma, alle persone che non ci sono più e ai bei momenti condivisi con loro, ma c’è anche una punta di orgoglio che ci fa sorridere sussurrando “eh, ma io c’ero…”
La storia della radio e della televisione italiana è la nostra storia. La memoria è importante, quella delle persone, la nostra, e quello di un Paese che, amato e criticato, è il nostro, e così la Rai che è il grande forziere dei suoi ricordi, quelli collettivi e quelli personali, che spesso si fondono, ricordi che essa stessa ha creato raccontando e inventando, di epoca in epoca, di evento in evento, tra musica, cinema, informazione, cultura, realtà e fantasia.
Non meno affascinanti alcuni documenti cartacei, come il copione di Se questo è un uomo di Primo Levi o di Occhiali neri di Eduardo De Filippo, quelli di Linguaggi settoriali di Umberto Eco con le sue correzioni a penna, e de La cura per dimagrì di Aldo Fabrizi. E c’è anche una piccola ma nutrita rappresentanza della collezione d’arte della Rai, pitture e disegni commissionati ad artisti vari per i suoi programmi e ora patrimonio culturale di valore. Non manca ovviamente lo sguardo al futuro, tra innovazioni ed esperimenti di Intelligenza Artificiale con cui ci si può divertire entrando in un play ground che unisce scenari virtuali 3D e tecniche di realtà aumentata.
E fuori, nel giardino del MAXXI, in occasine dell’inaugurazione dell’esposizione, abbiamo avuto il piacere di ritrovare la storica Fiat 1500 della Rai che negli anni Sessanta ha seguito per tutti noi , per la radio e per la Televisione, il Giro d’Italia, appena tornata in servizio dopo la Targa d’Oro consegnatale dall’Automotoclub Storico Italiano. Ecco allora la nostra videointervista a Rosanna Vaudetti e Gabriella Farinon e il nostro videoreportage su 70 anni di Televisione 100 anni di Radio:
Le Foto sono di Angelo Costanzo