non è solo un numero. 3 sta per terzo, 19 sta per 2019, a indicare il terzo corpo dell’anno ritrovato senza vita e senza nome. Ed è quello di un ragazzo venuto da lontano e chissà quante ne ha passate e quanto ha rischiato per arrivare in Italia sognando una vita migliore, andando invece a morire in un banale incidente in una notte di pioggia milanese per schivare una donna che, distratta e arrabbiata, traversa la strada guardando il cellulare. La donna si chiama Camilla ed è la protagonista di 3/19, il nuovo film di Silvio Soldini al cinema giovedì 11 novembre. Ad interpretarla è un’intensa Kasia Smutniak alla quale questo film ha dato e lasciato molto, come ci ha raccontato lei stessa in collegamento streaming perché entrata in contatto con una persona positiva al Covid e quindi, da persona responsabile e onesta qual è, non ha voluto mettere a rischio nessuno e la ringraziamo per questo.
Camilla è una donna realizzata, una donna in carriera felice del suo lavoro di avvocato nel mondo dell’alta finanza e della sua vita da donna libera, single, padrona del suo corpo e del suo cuore. Finché quello stesso incidente non tira via un tappo che probabilmente aveva chiuso la sua vita molto anni prima quando lei era diversa, o forse diversa lo è ora. Una vita tra due traumi, il primo offuscato dai ricordi di infanzia, rimosso e ripulito, ma solo apparentemente, dal rimorso, il secondo ben piantato nel presente e, per tutto ciò che accadrà, anche nel futuro. In lei riaffiora quella sensazione forte e sgradevole del senso di colpa che la spinge ad agire, a cercare un’identità di quel ragazzo morto troppo giovane e a ritrovare la sua.
Ad aiutarla è sua figlia Adele interpretata da Caterina Forza, già vista in TV in Romanzo famigliare e qui al suo esordio cinematografico, che continua a chiederle del suo passato. E Bruno, cui dà vita Francesco Colella, il direttore dell’obitorio, un uomo buono, semplice, pulito, che occupandosi di morte ha imparato ad amare la vita, e che apre una finestra in quella di Camilla che invece dalla finestra di casa sua guarda la vita degli altri con gli altri e sorride incuriosita della loro intimità. 3/19 è un film sul cambiamento, sul ritrovamento della nostra vera essenza, su come a volte la vita stessa si raddrizza e giocando tragicamente con noi ci rimette al posto giusto a fare le cose giuste. Un film sull’amore verso chi conosciamo, chi scopriamo, e chi non conosciamo e non conosceremo mai, ma verso cui sentiamo un senso di responsabilità semplicemente in quanto esseri umani.
3/19 è soprattutto un film ‘sul prendersi cura degli altri’come è stato più volte ribadito dal regista e dagli attori nel nostro incontro stampa, qualcosa che forse abbiamo dimenticato di cui ha parlato con passione Kasia Smutniak ricordando l’importanza, in questi tempi più che mai, dell’’elaborazione collettiva del lutto’ e della solidarietà nei confronti degli altri, valori accolti a piene mani nella sua vita e concretizzati con una Fondazine che porta il nome del suo compagno Pietro Tarricone, perduto 11 anni fa, con il quale ha avuto una figlia che oggi ha 17 anni. Un film che non può che far bene al nostro tempo e a noi che ci stiamo perdendo dentro. Il nostro videoincontro con Kasia Smutniak e le nostre videointerviste a Francesco Colella, Silvio Soldini e Caterina Forza: