Perfetti sconosciuti: videointervista a Marco Giallini, l’unico che dal suo cellulare non ha niente da temere

di Patrizia Simonetti

Dopo Assolo, opera prima di Laura Morante, Marco Giallini torna a lavorare con Paolo Genovese che lo ha già diretto in Una famiglia perfetta e in Tutta colpa di Freud, ritrovando anche alcuni suoi ex compagni di viaggio come Anna Foglietta e Edoardo Leo, con il quale aveva anche girato Loro chi? . Marco Giallini è Rocco in Perfetti sconosciuti, nuovo lavoro del regista romano, e ancora una volta impigliato tra relazioni d’amore e d’amicizia messe a dura prova, o forse proprio a rischio, da qualcosa che in realtà sarebbe stato inventato per facilitarci la vita: il telefonino. Per un gioco che si rivelerà crudele inventato da sua moglie Eva (Kasia Smutniak) nel bel mezzo di una cena tra amici, anche Rocco, peraltro padre perfetto della figlia adolescente Sofia (Benedetta Porcaroli) si vede costretto a mettere il suo cellulare sul tavolo come tutti i suoi invitati. Ne scaturirà un gioco sì, ma al massacro, contro ogni privacy o segreto, che rivelerà verità e pensieri finora inimmaginabili all’interno di quella cerchia di amici così stretta e di vecchia data. Anche se Rocco sarà alla fine l’unico ad uscirne, per così dire, pulito, seppur tradito, e l’unico a meritare di mangiarsi pure il tiramisù. Proprio come lui, che i sotterfugi, dice, non li ama proprio. La nostra videointervista a Marco Giallini:

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