Odissea da Omero a Derek Walcott al Vittoria di Roma

di Patrizia Simonetti

Partire dal classico per arrivare al contemporaneo. E cosa c’è di più classico dell’Odissea? Il viaggio di Ulisse diventa metafora della vita contemporanea nello spettacolo prodotto da Khora.teatro intitolato Odissea da Omero a Derek Walcott, da martedì 14 a domenica 19 marzo al Teatro Vittoria di Roma, in scena Jacopo Venturiero, Elisa Di Eusanio, Francesca Agostini, Federico Brugnone, Eleonora Pace, Daniele Paoloni, Daniela Vitale, Matteo Guma, Caterina Marino, Gianluca Passarelli e la regia di Vincenzo Manna e Daniele Muratore con la supervisione di Andrea Baracco. L’Odissea di Omero diventa quindi un archetipo, quello del viaggio, appunto, grazie a riferimenti ad opere ad essa ispirate e già messe in scena, come la versione teatrale del poeta e drammaturgo caraibico Derek Walcott, fondatore del Trinidad Theater Workshop e Premio Nobel per la Letteratura nel 1992, da cui il titolo dello spettacolo. Il mito di Ulisse diventa quindi contemporaneo e in qualche modo “occidentale”, usato, passateci il termine, per parlare, descrivere, illustrare il nostro tempo e la nostra vita, e per portarci in tanti e altri mondi grazie alla potenza dell’immaginazione. Ulisse uno di noi, oseremmo dire, eroe sì ma moderno, idealista ma ironico, persino piacente, per sintetizzare, un fico. Il tutto sul filo del confine tra passato e presente, fantasia e realtà.

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