Music, videointervista a Paolo Bonolis: tutto è musica

di Patrizia Simonetti

Paolo Bonolis torna in prima serata con Music, uno show che, come si evince dal titolo, è tutto dedicato alla musica, al via su Canale 5 mercoledì 11 gennaio. Tre serate in tutto dal Teatro 5 di Cinecittà a Roma, una prima, una seconda e una terza che è un po’ quello che una volta si chiamava fuorisacco, ovvero tutto il buono che non è entrato nelle prime due puntate, tipo una seconda canzone cantata dai Kolors o da Benji e Fede per esempio, anche loro tra i tanti ospiti, o forse sarebbe meglio chiamarli protagonisti, che non vengono a Music a promuovere un loro nuovo disco o il prossimo tour – e in effetti questa è una vera novità – bensì a rispondere a quella che Paolo Bonolis definisce una “domanda affascinante”, e cioè: qual è la canzone della vita di coloro che hanno interpretato le canzoni della nostra vita? Ovvero, chi sono gli idoli dei nostri idoli? “Siamo riusciti a trasmettere agli artisti invitati lo spirito di Music, quello di ringraziare un’epoca” sottolinea Bonolis.

Alcuni hanno scelto canzoni che hanno segnato momenti importanti per loro, altri brani da dedicare a persone altrettanto importanti. Francesco Renga, ad esempio, canterà L’ultima occasione di Mina perché la cantava sua madre mentre cucinava e lui l’ascoltava dal tinello facendo i compiti; Nek canterà i Police, Fedez e J-Ax faranno gli Articolo 31, Piero Pelù reinterpreterà in chiave rock Il pescatore di Fabrizio De André, Enzo Avitabile farà Sex Machine di James Brown e poi un omaggio a Pino Daniele, Loredana Bertè il brano che ha originato A chi, Anastacia se la vedrà con gli Aerosmith, Dolcenera con Steve Wonder; l’unico a proporre una sua canzone sarà Antonello Venditti ma solo perché Alta marea non è proprio una sua canzone, piuttosto una sua cover di Don’t dream it’s over dei Crowded House. E tutti ci racconteranno perché proprio quella canzone lì.

Con loro il padrone di casa, che sarà affiancato da Luca Laurenti, farà delle “chiacchierate” sulla musica, come con Fedez sul significato del rap; con Morgan che canterà Bowie e parlerà, a lungo immaginiamo, dell’importanza o meno del ritornello; con Ezio Bosso che ci ha pensato un mese prima di dire sì, infine convinto dal fatto che da ragazzino guardava Bonolis in Bim Bum Bam, e che suonerà al piano Chiaro di luna di Beethoven con la raccomandazione che la musica è di tutti e di nessuno; con Gerard Depardieu…. no, con Gerard Depardieu pare converserà delle “meraviglie disgustose di Parigi come la cacca dei cani – annuncia Bonolis – del resto lui è uno che ha scavallato la vita, non gli frega più niente di niente, ma se ci entri in sintonia è una persona fantastica”; e con Manuel Agnelli di quella volta che lanciatosi tra la folla una ragazza gli aprì i pantaloni; con John Travolta, ovvio, de La febbre del sabato sera ma non canterà, bensì ricorderà Grease ballando You’re the one that I want con la Olivia Newton John di casa nostra, Lorella Cuccarini, e pare che entrambi abbiano gradito l’esperienza.

Ad accompagnare rigorosamente live i protagonisti di Music, prodotto da Arcobaleno Tre e SDL 2005 e firmato dallo stesso Bonolis con Gianmarco Mazzi, un’orchestra di 64 elementi diretta dal maestro Diego Basso, “una scoperta fantastica – lo definisce Bonolis – ha riarrangiato così bene e così velocemente le canzoni che gli ospiti hanno scelto di presentare, che qualcuno ha voluto quell’arrangiamento per sé, come Simon Le Bon…” che per la cronaca canterà In a broken dream di Python Lee Jackson e no, non si incontrerà con Tony Hadley, meglio uno in una puntata e uno in un’altra viste le antiche rivalità tra Duran Duran e Spandau Ballet.

Il nostro consiglio è di vedere Music dall’inizio perché, nonostante la tanta carne al fuoco, le sigle sono bellissime e diverse ogni puntata, per cui se te la perdi la prima sera non è che poi “tanto la vedo la prossima settimana”. Quella della prima puntata è Music, che poi è il titolo dello show, pezzo indimenticabile e più grande successo di John Miles del 1976, perfetto con i suoi cambi repentini di genere e ritmo per uno spettacolo dedicato alla musica tutta, e poi vuoi mettere John Miles in persona e in formissima che la canta al pianoforte mentre il corpo di ballo si scatena? Val la pena non perdersi neanche la seconda, quell’Ecstasy of gold composta da Ennio Morricone per Il buono il brutto, il cattivo di Sergio Leone e fatta loro dai Metallica per aprire ogni concerto, e sarà proprio in quella veste heavy metal mentre, a contrasto totale, un delicato e quasi fuori posto cigno danzante ballerà tra le fiamme…

E pensare che “sono solo un utente della musica – spiega Paolo Bonolis – non ho generi particolari preferiti, il rock forse, come gruppo magari i Queen, ma non suono neanche uno strumento. Però quante volte si può vedere il proprio film o leggere il proprio libro preferito? La musica la puoi riascoltare all’infinito, accende dei file emotivi…” E non parlategli di effetto nostalgia perché “la musica vive di un eterno presente, non di nostalgia”. E se fai musica più TV e gli chiedi di Sanremo che Bonolis ha condotto nel 2005 e nel 2009: “a Sanremo ci torno volentieri – ti risponde – è una bellissima cittadina, c’è il mare e l’aria fresca… Carlo Conti e Maria De Filippi? Sono una bella coppia, staranno bene, ma io l’ho già fatto Sanremo con Maria De Filippi nella serata finale del 2009, si è divertita così tanto che ci ha messo 7 anni per tornarci…” Però poi “questo per me è il mio Sanremo – dice di Music – ma qui non c’è gara, non vince nessuno”. Ecco la nostra videointervista a Paolo Bonolis:

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