Miss Gaya 2015: intervista a Margherita Paroli, la lesbica più bella d’Italia

di Patrizia Simonetti

Bella, bruna, slanciata, abbronzata, ricorda un po’ la Jennifer Beals di Flashdance, ma soprattutto quella di The L Word visto che Margherita Paroli, 31 anni, fiorentina, un piacevolissimo accento toscano, è Miss Gaya 2015 ovvero la lesbica più bella d’Italia, eletta lo scorso 23 luglio in Versilia, esattamente a Torre del Lago, la località più gay friendly che ci sia, che per il decimo anno ha accolto Les week, la rassegna dedicata alle donne che ha visto anche ospite la vincitrice di The voice of Italy Roberta Carrese.

Margherita, come ti senti ad essere Miss Gaya 2015?

Personalmente mi sembra un titolo un po’ esagerato per me, non mi sento davvero la lesbica più bella d’ Italia, so per certo che ce ne sono di più belle, ma mi fa molto piacere. E poi è stata un’esperienza nuova perché non avevo mai vissuto l’ambiente del Les Week, non c’ero mai stata e infatti mi hanno preso tutti in giro per questo. Ma sono contenta e a parte l’elezione la cosa che mi fa più piacere è avere la possibilità, grazie a questo titolo, di poter parlare di una tematica cui tengo molto che è quella della femminilità invitando tutte le lesbiche ad esprimerla liberamente. E per poter dire a più persone possibili, soprattutto eterosessuali, che io sono lesbica, ma più femminile di tante donne che non lo sono.

Quindi per questo hai partecipato a Miss Gaya?

Sì, ma anche perché sono in un momento della mia vita in cui sto cercando di prendermi un po’ meno sul serio. Io sono sempre stata la più ridanciana, la più giocherellona del mondo, poi a 31 anni mi sono calmata. È un periodo in cui lavoro tanto e corro continuamente, poi mi fermo e mi faccio solo paranoie, invece vorrei anche divertirmi, e soprattutto in questi ambienti dove per fortuna si può ancora farlo. Così ho cercato di mettermi forzatamente in gioco per una cosa che non vivevo bene, il fatto di espormi così in prima linea, l’ho fatto così, tanto per, e sono molto contenta.

Lavori tanto come organizzatrice di eventi gay friendly…

Sì, con un’associazione culturale che si chiama Gulp. Specifichiamo sempre che le nostre serate sono dedicate a una clientela gay e lesbian e che comunque sono eventi gay friendly, ma vorremmo presto evitare di farlo perché non credo che abbia un senso etichettare un evento come gay o etero.

Perché il pregiudizio c’è ancora, come si possono cambiare le cose?

Possiamo farlo tutti con le piccole cose. Io per esempio lo sto facendo con Gulp e con le ragazze che lavorano con me, facciamo delle serate a tema contribuendo così al cambiamento in maniera molto familiare e spontanea. E poi continuando a fare coming out con le persone nuove che incontri, anche se io non mi apro con tutte, ma solo con quelle con le quali sento a pelle di poterlo fare. Però non è che mi presento dicendo “ciao, sono Margherita e sono lesbica”, non ne vedo proprio la necessità.

Anche la televisione ultimamente sembra aprire alle tematiche LGBT con fiction e spot…

La televisione può aiutare molto, soprattutto le persone più anziane che magari vedendoli in TV si possono abituare a determinati personaggi. Del resto più se ne parla e meglio è, basta che se ne parli in maniera vera, così com’è, senza ingigantire troppo.

Sei fidanzata?

No, sono totalmente libera, purtroppo e per fortuna. Diciamo che è una scelta abbastanza voluta per avere il tempo di capirmi un po’ di più. Io sono una persona molto affettuosa e ho assolutamente bisogno di qualcuno accanto a me, ma ci sono anche dei momenti in cui bisogna fermarsi e stare un po’ da soli e questo per me è uno di quelli.

Cosa pensi dei matrimoni gay?

Naturalmente sono assolutamente favorevole, l’importante è che ci sia sempre il rispetto della coppia e della famiglia. Non ho invece ancora le idee ben chiare sulla condivisione di un figlio, che è una grandissima responsabilità anche per una coppia etero, forse perché io stessa mi vedo ancora lontana dal pensiero di un bambino e ho preferito rimandarlo anche mentalmente.

Ti capiterà sicuramente di ricevere apprezzamenti da uomini…

Io sono del segno dei Gemelli, che è bastardamente ambiguo. Ricevere complimenti dagli uomini mi fa sentire donna e mi ricorda della mia femminilità. Non è che voglio essere ossessionata da ‘sta roba, ma non è che io sia nata tanto femminile. Adesso poi il fatto che tutte le mie amiche si sposano – sono andata a due matrimoni in due giorni – hanno figli e convivono, mi mette un po’ d’ansia, ma mi tira fuori anche qualcos’altro. Per cui rifiuto gentilmente le loro avance, ma mi fanno molto piacere. Io li guardo ancora gli uomini, ma con interesse estetico, se poi ricevo dei complimenti da loro sono più che contenta, anzi, ben vengano. Se poi il complimento me lo fa una donna è lo stracomplimento.

Leave a Comment