Videointervista a Massimo Di Cataldo al Gay Village con Prendimi l’anima

di Patrizia Simonetti

Massimo Di Cataldo è tornato e in questa calda estate è in tour, prossima tappa giovedì 13 luglio come ospite del  Talent Gay Village Academy al Gay Village di Roma dove lo abbiamo incontrato e videointervistato, poi sarà il 15 a Sambiase, in provincia di Catanzaro, il 21 al Premio Lunezia a Marina di Carrara, il 29 a Santa Marinella, sul litorale romano, il 12 agosto a Lattarico, nel cosentino, il 13 agosto ad Amato, nel catanzarese, il 26 a San Gregorio, in provincia di Roma e il 2 settembre a Palau, nel sassarese. Massimo Di Cataldo, nato in realtà come attore e successivamente dedicatosi alla musica, porta live sui palchi italiani il suo ultimo singolo Prendimi l’anima che in radio gira da un po’, così come il video, ancora una canzone in cui il cantautore romano, cresciuto e diventato anche papà, racconta ancora l’amore ma in modo più maturo e critico, con uno sguardo attento a ciò che ci accade intorno: “è un’esigenza mia quella di comunicare attraverso la musica – ci dice Massimo Di Cataldo nella nostra videointervista che trovate a fine articolo – e questa canzone parla proprio di un problema di comunicazione tra la gente e del massiccio utilizzo dei social network che alla fine porta a una disgregazione dei rapporti umani, perché ci si allontana dal punto di vista fisico… anche se poi una canzone può avere diverse chiavi di lettura e a me piace pensare che ognuno ci trovi qualcosa di proprio”. Un invito dunque a rapporti più concreti e veri e “a darsi al prossimo – continua Massimo di Cataldoin maniera spontanea”. Prendimi l’anima fa da preludio a un nuovo intero album che sta preparando e che uscirà tra la fine di quest’anno e l’inizio del prossimo e che sarà “un racconto in musica aperto proprio da questa canzone così dirompente” ci anticipa l’autore, che al Gay Village si esibisce per la prima volta: “mi piace molto questo contesto – ci spiega – così aperto, senza barriere, di persone molto intelligenti e sensibili e questo è molto importante anche e soprattutto per la musica e per chi la recepisce”. Ecco la nostra videointervista a Massimo Di Cataldo:

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