Luca Barbareschi racconta la sua vita e cerca amore nell’universo

di Carlo Ferretti

Un artista sul palcoscenico. Che racconta la sua vita. Stavolta senza trucco. Senza abiti di scena. Ma con ironia, sarcasmo e impeto. Luca Barbareschi festeggia i suoi 40 anni di carriera con un one man show che prosegue la sua tournée nei teatri italiani dopo aver emozionato il Festival dei Due Mondi di Spoleto e raccolto applausi a La Pergola di Firenze e al Goldoni di Livorno. Cercando segnali d’amore nell’universo arriva giovedì 19 febbraio al Teatro Manzoni di Milano dove resterà fino all’8 marzo. Elemento fondante dello spettacolo la musica, aspetto impreziosito dalla band di Marco Zurzolo, tra i jazzisti più talentuosi della scena italiana, accompagnato in alcuni brani, con chitarra e pianoforte, dallo stesso Barbareschi. La regia è di Chiara Noschese.

Spoleto 57 Festival Dei 2 MondiLo spettacolo racconta la storia della mia vita, da quando sono nato fino ad oggi – spiega l’attore – si tratta di un’autobiografia molto irriverente verso me stesso: mi prendo in giro e metto all’asta, offrendoli al pubblico, i dolori e le cose belle che mi appartengono. Sono pezzi di vita e palcoscenico intrecciati insieme.” I primi ricordi di Barbareschi risalgono addirittura al periodo antecedente la sua nascita a Montevideo, in Uruguay, il 28 luglio 1956, quando nella pancia della madre intraprende un viaggio “clandestino” a bordo di una nave da crociera con il primo “singolare” avvicinamento al teatro. Poi gli anni spensierati della fanciullezza trascorsi con il padre, severo e determinato, ma che sa insegnargli tanto e che non manca di dimostrargli il suo amore. L’adolescenza invece è scandita dalla separazione dei genitori e da un episodio che segnerà tutto il resto della sua vita.

Passano gli anni, arriva l’età adulta, la carriera artistica e il successo e, dopo 40 anni, anche la maturità. “Ho sperimentato quanto maxresdefaultl’amore sia riuscito a cambiare la mia vita – ammette Barbareschi – nel rapporto con i figli, nella relazione con le persone che collaborano con me e con l’umanità che mi circonda tutti i giorni. Bisogna avere la capacità di amare, di accogliere e ricevere amore. Molti non riescono a viverlo mai.”

Cercando segnali d’amore nell’universo sarà poi al Teatro Accademia di Conegliano il 28 marzo, allo Stabile di Genova dal 31 marzo al 2 aprile, al Brancaccio di Roma dal 9 al 19 aprile.

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