Giovanna d’Arco di Verdi per la prima della Scala di Milano con Anna Netrebko, dirige Riccardo Chailly

di Patrizia Simonetti

Solo una coincidenza che la prima della Scala di Milano sia quest’anno dedicata alla patrona di Francia a meno di un mese dagli attentati di Parigi, e che francese e belga siano i registi Moshe Leiser e Patrice Caurier che “ciò che è accaduto a Parigi è la prova che combattere per Dio può essere pericoloso” dicono, ma così è perché così era stato deciso, pare, più di due anni fa. Tra ingenti misure di sicurezza il teatro milanese tra i più celebri al mondo, indicato dall’FBI tra i possibili bersagli di nuovi attentati, apre dunque e comunque oggi, lunedì 7 dicembre, la sua stagione lirica con Giovanna d’Arco, settima opera di Giuseppe Verdi su libretto di Temistocle Solera ispirato a La pulzella d’Orleans di Friedrich Schiller, eroina o anche vergine guerriera come è stata definita, che lotta per l’unità del suo paese contro gli invasori inglesi e che proprio alla Scala di Milano debuttò il 15 febbraio del 1845 ma ad oggi vi mancava da ben 150 anni, ovvero dal 23 settembre 1865. Resterà in cartellone fino al 2 gennaio.

Sul podio il maestro e direttore del teatro Riccardo Chailly che ha voluto così “pensare al futuro tenendo conto del passato storico del teatro” ha detto. “In quest’opera che Verdi compose nel 1845 – ha poi spiegato – ci sono anticipazioni del Macbeth, del Rigoletto, della Traviata, anche di Aida. Non solo: l’incipit del secondo atto ha le stesse note del Dies Irae della Messa da Requiem del 1874. Pensate che a 32 anni Verdi aveva già questa musica nella testa”. Protagonista il soprano russo Anna Netrebko (Giovanna d’Arco), con Francesco Meli (Carlo VII) e Devid Cecconi (Giacomo) al posto di Carlos Alvarez vittima, almeno per la prima, di un’ indisposizione.

La storia racconta delle visioni divine di Giovanna alle quali il padre Giacomo non ha alcuna intenzione di credere pensando invece che abbia venduto l’anima al diavolo, e del suo dividersi tra l’amore terreno, quello di Re Carlo VII che si innamora di lei, e la sua missione. Nella Domrèmy del 1429, in piena Guerra dei Cent’anni, Carlo sta per abdicare affinché la guerra abbia fine ma mentre sta per deporre le armi incontra Giovanna cui è stato ordinato dagli angeli di combattere per la Francia e di rinunciare ad ogni “terreno affetto”, ed è lei che recupera le armi e porta il re con sé in battaglia. Vincerà ma verrà accusata di stregoneria. In questo allestimento vediamo la giovane protagonista che tra le mura della sua stanza ode voci angeliche e demoniache e immagina battaglie e anche il rogo che qui è solo una visione perché il libretto vuole che muoia combattendo.

Esclusiva diretta TV dalle 17.30 su Rai5 a cura di Rai Cultura e radiofonica su Radio3, oltre che in 100 sale cinematografiche italiane del circuito 01 Distribution. L’opera viene trasmessa anche dalle televisioni e nei cinema all’estero. Replica televisiva sempre su Rai5 domenica 13 dicembre alle 10 e martedì 15 alle 16.

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