Gabriel Garko in Odio Amleto: il teatro è faticosissimo. Videointervista

di Patrizia Simonetti

Non solo serie TV per Gabriel Garko, ma anche teatro. E non parliamo dell’Ariston di Sanremo, ma del teatro vero, quello con il sipario, il pubblico e gli applausi, veri pure quelli. E a quanto pare se la cava benissimo. Del resto non è la prima volta che Gabriel Garko calca il palcoscenico, lo fece anche nel 2002 con Luca Ronconi in Quel che sapeva Maisie, ma certo ne è passata da allora di acqua sotto i ponti. Lo spettacolo con cui si è cimentato tra ottobre e dicembre scorsi in un rodaggio tra città di provincia, a fianco peraltro di due grandi del palcoscenico come Ugo Pagliai e Paola Gassmann e con la regia di Alessandro Benvenuti, e che debutterà ufficialmente alla Sala Umberto di Roma per poi proseguire in tournée a Torino, Milano e Napoli, si intitola Odio Amleto, è dell’americano Paul Rudnick ma sembra cucito proprio su di lui visto che racconta di un popolare attore di televisione di nome Andrew, cui hanno però cancellato la serie, che viene convinto ad interpretare Amleto a teatro. Non bastasse l’ansia da prestazione, arrivano pure i fantasmi, uno in particolare, quello del leggendario John Barrymore che in vita interpretò magistralmente il principe shakespeariano di Danimarca, perché in effetti Andrew è andato ad abitare proprio in quella che era la sua casa… Odio Amleto, prodotto da Ares Film e Isola Trovata, aprirà dunque la nuova stagione della Sala Umberto di Roma che nel palinsesto presentato oggi conferma tanti progetti e iniziative come il teatro per le scuole e la scuola di teatro, l’accademia di recitazione e gli incontri con gli artisti, le mostre fotografiche e i concerti. E, naturalmente, tanti spettacoli che vedranno alternarsi sul palcoscenico Filippo Dini che dirige e interpreta uno dei classi di Moliere che è Il borghese gentiluomoMassimo Ghini che fa lo stesso con Un’ora di tranquillità di Zeller che vede sul palcoscenico anche Claudio Bigagli, Galatea Ranzi e Massimo Ciavarro; Francesco Pannofino e Emanuela Rossi in Bukurosh mio nipote, ovvero il ritorno dei suoceri albanesi; Carlo Buccirosso che festeggerà i suoi 10 anni alla Sala Umberto con la nuova produzione Il pomo della discordia che vede anche la partecipazione di Maria Nazionale; e ancora Marina Massironi e Alessandra Faiella nella commedia noir Rosalyn di Edoardo Erba; Carmine Buschini, il Leo di Braccialetti Rossi, al suo debutto teatrale con La partitella di Giuseppe Manfridi; fino a Le Bal L’Italia balla dal 1940 al 2001 di Giancarlo Fares. E poi i cosiddetti “eventi extra-stagionali” come li definisce il direttore artistico Alessandro Longobardi a celebrare grandi della musica come Franco Califano in Un bastardo venuto dal sud di Pietro Genuardi, Modugno con Mimì di Moni Ovadia, Guccini con Talkin’ Guccini di Emilio Russo. E i comici, ma “intelligenti” dice ancora Longobardi, come Barbara Foria con In cerca di titolo e Gabriele Cirilli con #taleequaleame. Ma cominciamo con l’inizio ed ecco la nostra videointervista a Gabriel Garko:

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