CSI Immortality: un film per il gran finale della serie con il ritorno di Grissom

di Patrizia Simonetti

A volte i film diventano serie TV, a volte le serie TV si trasformano in film. Accade anche a CSI – Scena del crimine firmata da Anthony Zuiker, una delle serie di maggior successo in America dove ha debuttato il 6 ottobre del 2000 e pure in Italia dove ha esordito il 13 settembre 2001, che racconta le indagini su casi spesso particolarmente cruenti e singolari ad opera della squadra di notte della scientifica di Las Vegas portate avanti con mezzi e metodi tecnologici più che all’avanguardia e a volte al limite del credibile, e che certo ha segnato una gran bella novità nell’ambito del genere investigativo televisivo, tanto da generare ben tre spin off: CSI Miami, CSI New York e il recentissimo CSI Cyber. Ma che racconta anche le vite di quegli agenti, i loro problemi, e i rapporti tra loro che spesso valicano il limite del professionale. Ed eccoci dunque al film che si intitola CSI Immortality, sempre scritto da Anthony Zuiker e girato in poco più di due settimane dal 29 luglio, ma che non è per il grande schermo bensì per la televisione stessa, a celebrare la fine della serie giunta al capolinea dopo quindici stagioni e 337 episodi: trasmesso in patria il 27 settembre scorso, CSI Immortality arriva da noi su Fox Crime la sera di Natale, venerdì 25 dicembre alle 21.

Un film consolatorio, si potrebbe invece definire, per tutti i fan delusi dalla cancellazione di CSI decisa il 13 maggio di quest’anno dalla CBS, ma anche per permettere all’autore di dare, per così dire, un senso all’intera storia e alle vite dei personaggi sempre molto caratterizzati e ai quali non è stato difficile affezionarsi. Per questo rivedremo come in un addio da gran finale lo storico Gil Grissom, ovvero William Petersen, che è anche produttore esecutivo della serie, tornato ma solo con la sua voce nella nona stagione, e lo rivedrà anche Sara, cioè Jorja Fox, ed è soprattutto attorno a loro che ruota il film, sul loro rapporto forte ma lontano e sul loro bisogno di chiarirsi in modo definitivo. E sempre per questo riecco pure l’amica di Grissom, Lady Heather, al secolo Melinda Clarke, potenziale rivale di Sara tanto che l’autore ha deciso di infiltrarsi tra i fan di CSI su Twitter per cercare di capire come volevano che andasse a finire e chi, secondo loro, doveva scegliere Grissom. Ve lo diremo, ma solo alla fine.

Vi diciamo invece subito che CSI Immortality si apre con un kamikaze che si fa esplodere in un casinò di Las Vegas. Non un casinò qualunque ma l’Eclipse, di proprietà di Catherine Willows (Marg Helgenberger), passata da tempo all’FBI di Los Angeles ma decisa a prendere subito un aereo per andare a vedere di cosa si tratta e nel caso dare una mani ai vecchi colleghi. Nel casinò, rimasto illeso, c’è pure l’ex comandante Jim Brass (Paul Guilfoyle), dimessosi dalla polizia dopo che la sua figliastra aveva ucciso la sua ex moglie, e ora direttore del locale. Sul posto arriva per primo il capo, D.B. Russell (Ted Danson), entrato alla dodicesima stagione, ma poco dopo anche Sara, che punta alla direzione della squadra, Morgan Brody (Elisabeth Harnois), Greg Sanders (Eric Szmanda), David Hodges (Wallace Langham), e Henry Andrews (Jon Wellner). Il caso puzza di terrorismo ma sia Russell che Sara hanno forti dubbi. I morti infatti sono solo tre, pochi per un attacco terroristico, tra loro anche Romina Gonzales, che vendeva sigari ed è stata l’ultima a vedere e a parlare con l’attentatore. Nel caso sembra coinvolta pure Lady Heather. Come andrà a finire? Stiamo per dirvelo per cui se non volete saperlo saltate queste ultime righe.

Il caso naturalmente verrà risolto, Catherine tornerà a dirigere la Scientifica di Las Vegas, forse perché anche sua figlia Lindsay (Katie Stevens) ha seguito le sue orme ed è diventata anche lei un agente della scientifica. D.B.Russell invece va a indagare sui crimini cibernetici in CSI: Cyber, quindi lo ritroveremo là nella seconda stagione. Ma soprattutto il film chiude sull’immagine di Grissom e Sara che mollano tutto e se ne vanno a girare, e probabilmente a salvare il mondo, in barca perché “una volta che lui ha capito cosa voleva il suo cuore e che Sara era l’unica donna per lui – dice Zuiker – sembrava una chiusura adatta vederli a bordo di una barca al tramonto”. E così sia.

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