Black Sails 3, tornano i veri pirati dei Caraibi

di Patrizia Simonetti

Ci sono pirati e pirati e pure quelli dei Caraibi non sono tutti uguali. Ci sono quelli simpatici, un po’ imbranati e decisamente belli come Johnny Depp che vorremmo incontrare anche al mercato, e quelli che brutti certo non sono ma diciamo più complessi, rozzi, scaltri e sfaccettati come il Capitano Flint, proprio quello della mappa de L’isola del Tesoro, che per precauzione non vorremmo nenche incrociare sul bus. È il personaggio chiave di Black Sails, fortunata serie originale Starz creata da Jonathan Steinberg (Jericho) e Robert Levine (Touch) e prodotta da Michael Bay (Transformers, Armageddon, Pearl Harbor), arrivata in Italia con la prima stagione il 22 settembre 2014 su AXN dove da stasera, martedì 26 gennaio alle 21 ritroviamo la terza in prima assoluta e in contemporanea con gli Stati Uniti,  a raccontare ancora in modo nuovo e decisamente originale i pirati – soprattutto quelli realmente esistiti – e il loro mondo, tra colpi di scena, effetti speciali, passioni, intrighi e tradimenti. Una sorta di prequel televisivo de L’isola del Tesoro e infatti siamo ancora nel 1715, età d’oro per la pirateria nei Caraibi, quando la legge dichiara i pirati “nemici del genere umano”. In Black Sails tutto era iniziato dall’attacco sferrato da Flint e dai suoi uomini contro una nave della marina inglese a bordo della quale c’era pure il non proprio coraggioso John Silver, anche lui tra i futuri personaggi del romanzo di Robert Louis Stevenson, ma quando lo ritroveremo in quelle pagine avrà una sola gamba, ma in compenso un pappagallo parlante sulla spalla, e che passerà nell’equipaggio di Flint con il quale lotterà per la salvezza di New Providence, l’isola delle Bahamas all’epoca nota come “il nido dei pirati”.

Da allora di acqua ne è passata sotto i ponti e pure sotto i galeoni, così ci ritroviamo in una Nassau, la città più grande di New Providence, distrutta e dominata dalla paura per il Capitano Flint (Toby Stephens) che in fondo in fondo se appare così cattivo avrà pure i suoi motivi, del resto  “combattiamo per proteggere Nassau – dice tra i denti – e in questa guerra la nostra arma più potente è la paura che possiamo incutere nei nostri nemici”. Però poi esagera e inizia a dare segni di squilibrio, e non certo innocui, così ci deve pensare John Silver (Luke Arnold) a farlo ragionare. Nel frattempo la dolce, si fa per dire, Eleanor Guthrie (Hannah New) non c’è e ad accapigliarsi per il possesso di Nassau come due ragazzini per un pallone sono Jack Rackham (Toby Schmitz) e il Capitano Charles Vane (Zach Mc Gowan). “La lotta per la sopravvivenza di Nassau è il fil rouge di questi nuovi episodi – dice Toby Stephens, alias Capitano Flint – Nassau per Flint rappresenta tutto ciò che è il suo personaggio e farà di tutto per riaverla, e questo elemento condizionerà tutto il terzo capitolo della saga”.

La terza stagione di Black Sails non si fa mancare nulla, così ecco il corsaro inglese Woodes Rogers (Luke Roberts), futuro primo governatore delle Bahamas, intenzionato a eliminare per sempre la pirateria, un avventuriero che ha fatto il giro del mondo conquistando diversi posti e che adesso vuole superare se stesso ed essere ricordato come l’uomo che ha sconfitto i pirati riducendoli al suo servizio e restituendo Nassau all’Inghilterra. Ed ecco anche anche il famigerato pirata Barbanera, al secolo Edward Teach (Ray Stevenson): “quando Barbanera torna a Nassau scopre che gli uomini si sono rammolliti – racconta Ray Stevenson che lo interprreta – e non sono più degni di servire a bordo di una nave, non sono più gli stessi uomini che aveva lasciato e questo lo ferisce profondamente”. Black Sails è già stata rinnovata per una quarta stagione.

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